Gli articoli della fede

Il Credo Islamico consiste in sei articoli di fede:

  1. Credere in Dio (Allah, swt), l’unico ed il solo meritevole di ogni adorazione (tawhid).

Dice Allah (swt) nel Corano:

       “E’ Allah stesso il Quale rende testimonianza che non c’è divinità tranne Lui.”

       “Egli conosce di loro (gli uomini) il passato ed il futuro, mentre essi non sanno di Lui se non ciò che Egli ha voluto far sapere di Sé.”

      “Sia lode ad Allah il Quale non ha preso figlio e non ha condominio nella Sua regalità.”

      “Allah è unico, Allah è l’Eterno,

      non generò né fu generato

      non c’è nessuno co-eguale a Lui”

     “Non attribuite ad Allah delle con-divinità;

     in verità l’attribuire con-divinità ad Allah è un sacrilegio enorme.”

    “Allah è il Creatore di tutto ciò che esiste.”

    “Non abbiamo creato gli uomini e i ginn

     Se non perché mi adorino!”

Perciò l’uomo non deve rivolgere la sua adorazione ad altri che Allah (swt). Allah è l’Onnipotente e Lui soltanto ha il potere di soccorrere l’uomo e di concedergli le grazie che l’uomo implora.

 

  1. Credere negli Angeli. Il nostro Profeta (che la pace sia su di lui) ci ha insegnato che Allah (swt) ha creato gli Angeli per servirsene come ministri. Essi sono sottomessi alla Sua autorità e sono tanto obbedienti che non si scostano minimamente dai Suoi ordini. Non possono presentare ad Allah (swt) nessun progetto di loro invenzione, né possono intercedere presso di Lui per gli uomini.
    Quattro sono gli Arcangeli, chiamati Jibril (angelo delle rivelazioni), Mikae’il (angelo della pioggia), Israfil (colui che annuncerà la Resurrezione), Azrail (angelo della morte).
    E’ inoltre proibito adorare gli angeli e attribuirgli un carattere divino.
    “E non vi ordinerà di prendere per signori Angeli e Profeti. Vi ordinerebbe la miscredenza mentre siete musulmani?” (sura III, 80)
    [clear]Essi sono magnifiche creature create dalla luce che ci circondano, osservano le nostre azioni, e ne conservano un rapporto dettagliato.
    Ogni uomo è accompagnato da due angeli, chiamati “Kiram-ul-Katibeen”; uno di loro registra le azioni buone, l’altro registra quelle cattive.
    Ci sono inoltre altri due angeli che esaminano la morte nella tomba, chiamati “Monkar” e “Nakeer”.

 

  1. Credere nelle Scritture di Allah (swt), e che esse erano esenti da ogni errore o imperfezione al tempo della loro rivelazione. Tutte le Scritture che hanno preceduto il Corano sono state in qualche modo modificate o distorte dagli uomini, mentre il Corano è protetto da Allah (swt) contro ogni cambiamento o distorsione. Per quanto testimoniato dallo stesso Corano, Allah (swt) ha certamente inviato le Scritture ad Abramo, Mosè, Gesù e Muhammad (saws). Ma, sempre dal Corano, sappiamo che ogni popolo ha ricevuto il messaggio.

 

  1. Credere nei Messaggeri di Allah (saws). Fra i più importanti di questi vi sono Noè, Abramo, Mosè, Gesù e Muhammad (saws). Essi sono uomini e servi di Allah (swt). Ogni Profeta o Messaggero prima di Muhammad (saws) fu inviato alla sua gente, ma Muhammad (saws) fu inviato a tutta l’umanità. Allah (swt) dice: ”Benedetto sia Colui che ha inviato il Discrimine al Suo [clear]Servo, che possa essere un monito per tutte le creature”.

Nessuno dei Messaggeri o Profeti di Allah (swt) pretese di essere un dio o in parte divino. Allah (swt) dice: “Se ci fossero dèi insieme a Lui,  come dicono alcuni, (tali dèi) cercherebbero una  via per giungere al Padrone del Trono (celeste). Gloria a Lui: Egli è ben più alto di quello che dicono”.

 

  1. Credere nel Giorno del Giudizio, il Giorno della Resurrezione. Allah (swt) ha decretato un termine per ciascuna creatura, ed un termine per la vita in questo mondo. La fine del mondo sarà accompagnata da uno squillo di tromba, quindi la tromba suonerà di nuovo e gli uomini risorgeranno per presentarsi al Signore dei mondi, per essere interrogati sulle loro azioni nella vita terrena. Coloro che hanno creduto in Allah (swt) e furono obbedienti andranno alla Jannah (Paradiso), e coloro che non hanno creduto saranno gettati nell’Inferno. Ma Allah (swt) è il Misericordioso, e gli uomini potranno sperare nella Sua Misericordia.

 

  1. Credere nel Decreto Divino. La provenienza dal decreto divino del bene e del male è il sesto articolo del credo islamico.
    Non sono, quindi, né il caso, né la fatalità, né la disgrazia le cause degli avvenimenti.
    Tutto quello che accade, sia nella vita dell’universo, sia nella vita dell’uomo, dall’evento più insignificante a quello più importante, fa parte di un disegno imperscrutabile di Allah (swt), alla cui onnipotenza tutto è sottoposto.
    Allah (swt) ha dotato l’uomo della capacità di compiere il bene o il male in base ad una scelta volontaria. L’uomo non è costretto a compiere né il bene né il male; se così fosse non ci sarebbe né merito né colpa.
    Per decreto divino l’uomo è responsabile della sua condotta.
    Anche le libere scelte dell’uomo, che sono alla base della sua responsabilità, appartengono ad un disegno imperscrutabile del volere di Dio.
    La libertà di scelta è un dono e una grazia della Provvidenza divina.