Avvocatessa allontanata dall’aula del TAR perché rifiuta di togliersi il velo

Pubblichiamo volentieri il comunicato della Comunità Islamica di Bologna a proposito della decisione del giudice del TAR non solo di matrice oscurantista, ma anche priva di una qualsivoglia base legale e, peggio, anticostituzionale:
“Il CIB – Comunità Islamica di Bologna, in merito alla decisione del giudice del Tar Giancarlo Mozzarelli di allontanare dall’aula di tribunale l’avvocatessa Asmae Belfakir, a causa del suo rifiuto di togliersi il velo, esprime il suo totale sostegno e la sua solidarietà alla giovane praticante, nonché nostra responsabile Area Legale.
Riteniamo che la decisione del giudice sia grave, inaccettabile, e anti-costituzionale. Essa lede i più basilari diritti umani, nonché la libertà religiosa e personale di una giovane professionista intenta a svolgere il proprio lavoro.
Al fine di una cronaca veritiera e attinente ai fatti, è necessario sottolineare che l’avvocatessa Belfakir si è presentata in aula con il cosiddetto Hijab, il velo che copre solo i capelli lasciando il volto completamente scoperto e quindi riconoscibile. Per tanto, la nostra responsabile Legale non ha violato nessuna norma di sicurezza.
Auspichiamo che si tratti di un caso isolato e che non si ripeta mai più. Crediamo che nella società odierna il rispetto e l’accettazione dell’altro siano alla base di una sana convivenza pacifica.
L’Italia merita di più.”
NDR
a proposito della legislazione italiana sull’uso dell’ hijab:

Diverse città in Italia hanno introdotto divieti locali sul velo integrale. A livello nazionale, nonostante il dibattito sia aperto e alimentato in particolare da partiti come la Lega Nord, non esiste nessuna legislazione statale in materia.

La città di Novara ha introdotto delibere che scoraggiano l’uso in pubblico del velo islamico. La Lombardia aveva approvato lo stesso divieto nel dicembre 2015.  Alcuni giorni fa, il 29 gennaio 2017, la regione Veneto ha detto di voler presentare un disegno di legge che imponga il divieto di indossare il burqa in tutta Italia.

Nel Paese è in vigore una legge del 22 maggio del 1975 n.152, nota anche come legge Reale. Introdotta all’epoca per ragioni di ordine pubblico, imponeva il divieto di indossare passamontagna o caschi integrali che nascondevano il volto “senza giustificato motivo”. Per quanto concerne l’interpretazione dell’espressione “senza giustificato motivo” contenuta nella norma, si era espresso nel 2008 il Consiglio di Stato ritenendo che la matrice religiosa o culturale costituisse una valida motivazione per poter circolare indossando il niqab, il burqa o un altro tipo di velo musulmano.