La Madre dei Credenti

Autore: Amina Donatella Salina

Umm Salamah (596-680), il cui vero nome era Hind, nacque alla Mecca  da una famiglia della tribù dei Quraish, la stessa del Profeta.  Era infatti cugina dell’Inviato di Allah in quanto nipote da parte di madre di Abd Al Muttalib. Donna energica e coraggiosa, ricevette una buona educazione consona al suo status di nobile Quraish e sposò  un uomo ricco e generoso, Abu Salama.  Ebbe da lui quattro figli tra cui Zaynab, una delle donne più colte della sua epoca.  

La giovane coppia fu tra i primi convertiti dal momento in cui Mohammed ricevette la Rivelazione.  Subì le persecuzioni degli idolatri quraish e scelse di emigrare in Abissinia dove un piccolo gruppo di musulmani si recò  su disposizione del Profeta, protetti dal Negus che poi abbracciò segretamente l’islam.  Tornarono alla Mecca quando giunsero loro buone notizie sull’allentamento della persecuzione  ma in seguito furono di nuovo costretti a lasciare la città natale con la ripresa delle angherie degli idolatri.

La tribù  di Umm Salama non voleva autorizzare la donna, con i suoi figli, a raggiungere il marito a Medina, dove egli era nel frattempo emigrato. I bambini furono così  affidati per alcuni mesi ai nonni materni e lei rimase completamente isolata, sottoposta ad ogni sorta di vessazioni. Finalmente il capo tribù si risolse a farla partire con i figli ma siccome nessuno la volle accompagnare Umm Salama si mise in viaggio nel deserto da sola con i figli affrontando il caldo ed i pericoli legati ai briganti ed alle bestie feroci. Durante il percorso un cavaliere si offrì di accompagnarla e si comportò bene con lei proteggendo il piccolo gruppo di esuli. Finalmente giunta a Medina la famiglia si riunì ma dopo due anni morì  Abu Salama a causa di alcune ferite riportate durante la battaglia di Badr nella quale i medinesi respinsero gli idolatri meccani riportando una grande vittoria.

Secondo un racconto tradizionale lei voleva promettere al marito di non sposarsi più ma egli invece pregò Allah affinché lei trovasse un uomo migliore di lui. Lei si chiedeva chi potesse essere migliore di Abu Salama che era stato un ottimo credente, padre e marito. Per questo motivo rifiutò tutti i pretendenti che le chiesero la mano.  Alla fine si fece avanti il Profeta (saws) che oltre ad essere suo cugino le aveva affidato la tutela di Fatima alla morte della madre.  Lei anche questa volta rispose – come era solita fare – di essere anziana, gelosa e con quattro figli piccoli. Ma lui le rispose di essere anche più anziano di lei,  di non preoccuparsi della gelosia e che si sarebbe preso cura dei suoi figli come se fossero i propri. E così fu. Fu un matrimonio felice. Lei fu per il Profeta (saws) oltre che sposa anche consigliera politica ed esperta di sharia nelle questioni di matrimonio, divorzio e eredità. Ai tempi della sua accettazione dell’ Islam, con il trattato di Hudaybyya, era stata lei a dettare le condizioni della bayaa al Profeta (saws). Secondo alcune tradizioni fu lei che chiese al Profeta perché fino a quel giorno Allah nel Sublime Corano avesse citato quasi esclusivamente gli uomini e perché non avesse affatto menzionato fino a quel momento i sacrifici delle donne durante l’ emigrazione.  Entrambe le risposte vennero direttamente dal cielo

Fine letterata e giurista fu sempre molto ascoltata tra i Compagni e la cerchia dei credenti. Trasmise qualche migliaio di ahadith che furono raccolti principalmente da Bukhari e Muslim. Mori a più di ottanta anni, cento secondo alcune fonti.   Fu l’ultima delle Madri dei Credenti a lasciare questo mondo. (D.S.)

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