Il piccolo Emil

Chiara Sebastiani

Questa è una storia piccola piccola che riguarda l’islam di provincia, e musulmani umili e silenziosi, resi invisibili dalle nebbie padane, ignorati dai clamori politici e mediatici. E’ la storia di Emil, un bambino di otto anni che veniva dall’Azerbaijan e viveva con la sua mamma in una comunità di accoglienza per richiedenti asilo a Cozzo Lomellina, in provincia di Pavia. Il piccolo Emil è morto un mese fa, il 19 gennaio, in seguito ad un tragico incidente, forse un gioco, ma è stato sepolto solo tre giorni fa. La madre aveva chiesto di seppellirlo in un’area cimiteriale “non cattolica”.  Dai trafiletti che i media locali dedicano a questa piccola storia traspare che il bimbo era di famiglia musulmana – sono musulmani, del resto, il 97% degli abitanti dell’Azerbaijan. E che sua madre si è sentita dire – come avviene troppo spesso per le famiglie dei musulmani in Italia – “Non c’è posto”.  Non c’è posto al cimitero di Pavia dove l’area riservata ai musulmani è piena. Non c’è posto al cimitero di Vigevano, dove l’area riservata ai musulmani “per regolamento” accetta “solo residenti”.

Della questione della sepoltura dei musulmani l’UCOII – l’Unione delle Comunità Islamiche in Italia – si sta occupando da tempo. Sul suo sito c’è la lista dei cimiteri islamici in Italia. In provincia di Pavia ce n’è uno solo, quello di Vigevano appunto. Ma la stessa situazione riguarda altre province. I cimiteri fanno capo ai comuni, in Italia i comuni sono più di 8000, i cimiteri islamici 70. Pochi giorni prima della morte di Emil, il 15 gennaio, l’UCOII – in occasione della morte a Trieste dell’imam Salah Jbair – lanciava “un appello alle coscienze dei sindaci” affinché, in deroga ai regolamenti, permettessero di accogliere nelle aree riservate ai musulmani anche i cittadini di fede islamica non residenti.

Tuttavia ad attivarsi è stata la comunità islamica di Vigevano che ha trovato infine posto per il piccolo nel cimitero di Cremona. Resta tutto lo strazio di una madre al cui dolore si è aggiunto l’impatto con una fredda burocrazia. L’assessore ai Servizi Cimiteriali di Pavia, Barbara Longo, ha avuto parole di compassione e ha promesso di trovare un nuovo campo per i cittadini musulmani. Sappiamo però che fortunatamente la misericordia di Allah non è quella degli uomini e come credenti confidiamo che da tempo il piccolo Emil in Essa abbia trovato riposo.

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