Revelazione e scrittura del Libro di Allah

Presentato da Ben Mohamed Mohamed durante l’incontro settimanale alla Moschea Al-Huda di Roma Centocelle. Curato e revisionato da Angela Mesagna.

Definizione del Corano

IL Corano è la parola miracolosa di Allah rivelata  al Profeta Muhammad ﷺ tramite l’Angelo Gibril, trasmessa  attraverso il Tawator*  e recitata nella preghiera, scritta  nel «Mus’haf». Inizia con «l’Aprente» e termina con «Annas».

Definizione della Rivelazione :

Trasmettere, far conoscere in modo nascosto.

ومَا كَانَ لِبَشَرٍ أَن يُكَلِّمَهُ اللَّهُ إِلَّا وَحْيًا أَوْ مِن وَرَاءِ حِجَابٍ أَوْ يُرْسِلَ رَسُولًا فَيُوحِيَ بِإِذْنِهِ مَا يَشَاءُ ۚ إِنَّهُ عَلِيٌّ حَكِيمٌ

“Non è dato all’uomo che Allah gli parli, se non per ispirazione,dietro un velo, o inviando un messaggero che gli riveli, con il Suo permesso, quello che Egli vuole. Egli è Altissimo, Saggio”. As-Shura 51

وأَوْحَيْنَا إِلَىٰ أُمِّ مُوسَىٰ أَنْ أَرْضِعِيهِ ۖ فَإِذَا خِفْتِ عَلَيْهِ فَأَلْقِيهِ فِي ِّ وَلَا تَخَافِي وَلالْيَمَا تَحْزَنِي ۖ إِنَّا رَادُّوهُ إِلَيْكِ وَجَاعِلُوهُ مِنَ الْمُرْسَلِينَ

Rivelammo alla madre di Mosè:  “Allattalo e quando temerai per lui, riponilo nel fiume, non temere e non essere afflitta. Noi te lo restituiremo e faremo di lui uno degli Inviati”.  Al Qasas 7

وَأَوْحَىٰ رَبُّكَ إِلَى النَّحْلِ أَنِ اتَّخِذِي مِنَ الْجِبَالِ بُيُوتًا وَمِنَ الشَّجَرِ وَمِمَّا يَعْرِشُونَ

Ed il tuo Signore ispirò alle api:  “Dimorate nelle montagne, negli alberi e negli edifici degli uomini”.  An-Nahl – gli api 68

إِنَّا أَوْحَيْنَا إِلَيْكَ كَمَا أَوْحَيْنَا إِلَىٰ نُوحٍ وَالنَّبِيِّينَ مِن بَعْدِهِ ۚ وَأَوْحَيْنَا إِلَىٰ إِبْرَاهِيمَ وَإِسْمَاعِيلَ وَإِسْحَاقَ وَيَعْقُوبَ وَالْأَسْبَاطِ وَعِيسَىٰ وَأَيُّوبَ وَيُونُسَ وَهَارُونَ وَسُلَيْمَانَ ۚ وَآتَيْنَا دَاوُودَ زَبُورًا   

“ In verità Ti abbiamo dato la Rivelazione, come la demmo a Noè e ai Profeti dopo di lui. E abbiamo dato la Rivelazione ad Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e alle Tribù, a Gesù, Giobbe, Giona, Aronne, Salomone, e a Davide demmo il Salterio”. Sura: Il viaggio Notturno – Al Isrà 163

وَكَذَٰلِكَ جَعَلْنَا لِكُلِّ نَبِيٍّ عَدُوًّا شَيَاطِينَ الْإِنسِ وَالْجِنِّ يُوحِي بَعْضُهُمْ إِلَىٰ بَعْضٍ زُخْرُفَ الْقَوْلِ غُرُورًا ۚ وَلَوْ شَاءَ رَبُّكَ مَا فَعَلُوهُ ۖ فَذَرْهُمْ وَمَا يَفْتَرُونَ – الانعام 112

“Ad ogni Profeta assegnammo un nemico: diavoli tra gli uomini e dèmoni, che si suggeriscono a vicenda discorsi fatui e ingannevoli. Se il tuo Signore avesse voluto, non l’avrebbero fatto. Lasciali soli con le loro invenzioni ”. Sura> Il bestiame – Al An’am 112

Forme del WAH’I  (Rivelazione)

  • Comunicare direttamente dietro un velo
  • Suono di campanello (Gibril)
  • Mettere nella coscienza
  • Durante il sogno
  • Gibril che appare con sembianze di un uomo.

Disse Aishah,  Madre dei Credenti, che al-Harith figlio di Hisham  aveva interrogato l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – così: “Dimmi, Inviato di Dio, in che modo ti venne la rivelazione ?”

L’Inviato di ﷺ aveva detto: “Talvolta viene simile al suono di un campanello, e questo è l’effetto più forte che ha su di me. Poi si stacca da me, ma resta impresso nella mia memoria, quel che ha detto. Altre volte l’Angelo mi si presenta come un uomo e mi parla  e ricordo quel che dice”.

Disse A’ishah: “Ho veduto, in una giornata di gran freddo, scendere su di lui la Rivelazione e poi staccarsi da lui; la sua faccia allora grondava sudore”. Sahih Al-Bukhari

Hadith: inizio della rivelazione

Narrò Aishah: “ La prima volta che la rivelazione si manifestò all’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – fu con una buona visione nel sonno; tutte le visioni che aveva gli giungevano simili al chiarore dell’alba. Poi prese amore alla solitudine, si isolava nella grotta di Hira’ e vi si dava alla devozione, cioè all’adorazione, per molte notti, prima di tornare in famiglia. Perciò si forniva di provviste, poi tornava da Khadija e di nuovo si riforniva, finché giunse la Verità, mentre stava nella grotta di Hira”.

Venne a lui l’Angelo e gli disse: “Leggi!”

Egli raccontò; gli dissi: “Non so leggere ! Allora mi afferrò e mi strinse finché ripresi le forze, poi mi lasciò e disse: ” Leggi “.

 Risposi: “Non so leggere! Mi afferrò e mi strinse per la seconda volta, finché ripresi le forze, poi mi lasciò e disse:

 “Leggi, nel nome del tuo Signore, che ha creato. Che ha creato l’uomo da un grumo di sangue! Leggi! perché il tuo Signore è il più generoso “. (XCVI, 1-3).

Dopo questo l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – tornò a casa col cuore tremante, si presentò a Khadija figlia di Khuwaylid, e disse:

“ Avviluppatemi, avviluppatemi!”.

 Lo avvilupparono nel mantello finché lo spavento lo lasciò; parlò allora a Khadija  informandola dell’accaduto: « Ho avuto paura per me stesso ».

Khadija  gli disse:

“No, per Dio! Iddio non ti svergognerà mai; tu sei fedele ai legami di  sangue, sopporti tutto, guadagni quel che occorre, ricevi generosamente l’ospite e soccorri le vere sventure”. 

 Khadija lo condusse da Waraqàh figlio di Nawfal, cugino paterno di lei, un uomo che si era fatto cristiano all’epoca del paganesimo, sapeva scrivere l’ebraico e scriveva quel che Dio voleva del Vangelo in ebraico. Di età molto avanzata, era diventato cieco.

Khadija  gli disse: “Cugino, ascolta il figlio di tuo fratello!”.

Waraqa lì disse: “Figlio di mio fratello, che cosa hai veduto?”.

L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – gli narrò quel che aveva veduto.

Waraqah spiegò: “ Questo è il Namus (Legge), che Dio fece scendere su Mosè. Voglia Iddio che ciò avvenga, e che io sia vivo quando il tuo popolo ti espellerà!”.

Disse l’inviato di Dio: “Essi dunque mi espelleranno?” .

“ Si! Nessuno è mai venuto, portando cose simili a quelle che porti tu, senza che avvenisse questo. Se quel giorno dovessi essere ancora in vita, ti sosterrò col mio valido aiuto”.

 Ma poco dopo Waraqah morì e la Rivelazione fu interrotta. Sahih Al-Bukhari.

“ Tutto ciò, può essere opera del Profeta?”

  • Avrebbe potuto dire che il Corano sia opera sua, diversamente lo ha attribuito ad Allah e ha attribuito la Sunna, a sè stesso.
  • Quando Aishah è stata accusata di adulterio dagli ipocriti, non potè  rispondere tempestivamente per difenderla, ma le disse:

“ Ho sentito questo, se fossi innocente Allah ti dichiarerà innocente, se avessi commesso un peccato,  dovrai pentirti ad Allah».

 Rimase, per un mese intero, senza poter proferire  nulla . Finchè non venne rivelata la  Sura An-Nur: “Invero, molti di voi sono stati propalatori della calunnia”.

  • Si accigliò e voltò le spalle , quando il cieco venne da lui. “ Cosa ne puoi sapere? Forse voleva purificarsi, o riflettere, affinché il Monito gli fosse utile. Quanto a colui che invece pensa di bastare a sè stesso, tu ne hai maggiore premura. Cosa t’importa se non si purifica? Quanto a colui che ti viene incontro pieno di zelo,essendo timorato [di Allah],di lui non ti occupi affatto! In verità questo è un Monito:se ne ricordi, dunque, chi vuole”. Abasa: 1-12
  • “Se [Muhammad] Ci avesse mendacemente attribuito qualche discorso,  Lo avremmo certo afferrato per la mano destra, quindi gli avremmo reciso l’aorta nessuno di voi avrebbe potuto impedircelo”. Al Ha’qqah (l’Inevitabile) 44-47
  • Di’: “Non posso permettermi di modificarlo di mia volontà. Non faccio che seguire quello che mi è stato rivelato. Se disobbedissi al mio Signore, temerei il castigo di un giorno terribile”. Yunus (Giona) 15
  • Il Corano narra le storie dei popoli precedenti, menzionando precise vicende: “Questa è una delle notizie dell’ignoto, che ti riveliamo. Tu non le conoscevi e neppure il tuo popolo prima di ora”. Hud 49
  •  “Rimasero trecento anni nella loro caverna, e ne aggiungono altri nove.” Al Kahf 25
  • Sappiamo bene che essi dicono: “ C’è un qualche uomo che lo istruisce. Ma colui a cui pensano parla una lingua straniera, mentre questa è lingua araba pura”. An-Nahl 103
  • “Ed è così che ti abbiamo rivelato uno spirito [che procede] dal Nostro ordine. Tu non conoscevi né la Scrittura, né la fede. Ne abbiamo fatto una luce per mezzo della quale guidiamo chi vogliamo, tra i Nostri servi. In verità tu guiderai sulla retta via, la via di Allah, Colui Cui appartiene tutto quel che è nei cieli e sulla terra. Sì, ritornano ad Allah tutte le cose”. Ash-Shura 52

Raccolta del Corano al tempo del Profeta

“Non agitare la tua lingua con esso, per affrettarti, invero spetta a Noi la sua riunione e la sua recitazione. Quando lo recitiamo, ascolta [attento] la recitazione” Al Qiyama 16-18

oltre al Profeta ﷺtantissimi Sahaba l’hanno memorizzato.

Il Messaggero di Allahﷺ dispose che alcuni Sahaba trascrivessero il Corano successivamente a ciascuna rivelazione: come  ALI, MUAWIYA, UBAY IBN KA’B e ZEID IBN THABIT.

  Lo scrivevano sulle pelli e sulle ossa degli animali, sui rami di palma, sulle pietre etc…

Gibril indicava al Profeta ﷺ l’ordine delle Sure e l’ordine dei versetti.

Il Corano nella società del Profeta

  • I Sahaba competevano nell’apprendimento e nella recitazione del Corano, lo insegnavano ai loro figli e ai loro familiari.
  • Di notte, si udivano le loro voci recitare il Corano nelle case, simile al ronzio delle api.
  • I Sahabi erano desiderosi di apprendere il Corano, il Profeta ﷺ sceglieva coloro che l’avrebbero insegnato.
  • Nella Moschea del Profeta ﷺ si udiva sempre la recitazione del Corano; finchè  il Profeta stesso ﷺ,  raccomando’ di abbassare le voci, affinchè non si disturbassero gli uni con gli altri .

La Prima raccolta del Corano : all’epoca di ABU BAKR

Alla morte del Messaggero di Allahﷺ , il Corano era stato memorizzato dai Sahaba e trascritto  sulle superfici di diversi oggetti.

Ci furono delle guerre, contro coloro rinunciavano a pagare la Zakat, durante le quali persero la vita settanta, tra i Sahaba che avevano  memorizzato il Corano.

Omar Ibn Al-Khattab era preoccupato che  il Corano andasse perduto, dopo  la morte degli studiosi del Corano.

 Pertanto chiese al  Khaliffo ABU BAKR di  raccogliere il Corano.

Scelsero ZEID IBN THABIT( tra coloro che trascrivevano, per il ﷺ) che disse: “ Se mi avessero chiesto di spostare una montagna, sarebbe stato questo un compito meno arduo, che  raccogliere il Corano !”.

Quelle pagine poi, rimasero presso ABU BAKR durante il suo mandato, poi presso OMAR, presso HAFSA, madre dei credenti, figlia di OMAR.

Era considerato autentico soltanto ciò, che venne trascritto alla presenza del Profeta ﷺ e non semplicemente ricordato a memoria.

Il Corano è sceso in sette «Ahruf»  (Lettere/ Lingue)

Il Corano fu rivelato in sette « Lettere» cioè secondo le diverse Lingue parlate dalle diverse Tribu’.

La Lingua principale, era quella di Quraish.

Il Profeta ﷺ aveva insegnato il Corano secondo tutte le «lingue». e durante la sua vita, veniva recitato  in tutte le « Lingue».

Racconta Omar Ibn Al-Khattab:

“ Ho sentito Hisham Ibn Hakim recitare il Corano secondo «ahruf» diverse da quelle che mi sono state insegnate dal Profeta ﷺ!”.  E chiese:  “Chi ti ha insegnato questo ?”.

 Rispose: “ Il Profeta ﷺ”.

Omar Ibn Al-Khattab rispose: “ Bugiardo! A me ,ha insegnato diversamente”.

Fu così che lo condusse dal  Profeta ﷺ.

 Dopo aver ascoltato le “Ahruf” di entrambi, il Messaggero di Allahﷺ disse : “Così è stato rivelato. In verità il Corano è stato rivelato in sette (lettere), recitate quello che vi sarà agevole”.

La seconda ed ultima trascrizione del Corano: all’epoca di Othman Ibn Affan

Durante l’espansione dell’Islam, vi erano molte persone che recitavano il Corano secondo « Ahruf» diverse, cosa questa , che creò  enormi dissapori e polemiche, finchè iniziarono ad accusarsi reciprocamente di aver modificato il  Corano.

Hudhayfa Ibn Al-Yaman, durante le sue conquiste, poté constatare che le persone, recitavano secondo la propria « Lingua» che ognuno di loro, considerava la vera ed unica Lingua, la quale  in realtà, conteneva molteplici errori relativamente  alla pronuncia, a  causa della mescolanza della Lingua Araba con le altre. Fu cos’ che il  Khaliffo Othman Ibn Affan, insieme ad altri grandi Sahaba, decise così di effettuare una nuova trascrizione, secondo un unico  « Harf» (Lingua) quello dei Quraysh.

Othman chiese di avere  i fogli, custoditi presso Hafsa, affinchè venissero copiati, per poi restituirli. Ordinò a Zeid Ibn Thabit ad Abdullah Ibn Az-Zubair, a Said Ibn Al-As e ad Abderrahman Ibn Al-Harith Ibn Hisham di trascrivere  i fogli nei «masahif» e in caso di eventuali divergenze, che venisse trascritto esclusivamente nella « Lingua» di Quraysh.

Trascrissero cinque copie (alcuni riportano quattro, altri sette) alcune delle quali furono inviate in Iraq, Sham, Yemen ed una sola copia rimase a Medina, denominata  “ Mus’ haf “  di Othman».

Successivamente  Othman, con il consenso di tutti i Sahabi , ordinò di bruciare tutto il resto,con l’intenzione di evitare discordie all’interno della la Umma.

Othman , insieme a ciascuna copia,  inviò nei diversi Paesi, qualcuno che ne  insegnasse la recitazione. A Medina inviò Zeid Ibn Thabit, a Mekka Abdullah Ibn Assaib, a Koufa Abdurrahman Assulami, nel Sham Al-Mughira IBN Shihab e a Bassorah Amer Ibn Abdel Kais.

I fogli di Hafsa le furono restituiti e alla sua morte furono bruciati.

Delle copie  trascritte da Othman, non si conosce con esattezza quante ne siano rimaste ; l’Imam Ibn Kathir (deceduto l’anno 774 H- circa 1372 ) racconta nel suo libro, di averne visto una copia a Damasco. Nei nostri tempi si racconta la presenza della copia di Othman (macchiata dal suo sangue) informazione questa da verificare.

إنَّا نَحْنُ نَزَّلْنَا الذِّكْرَ وَإِنَّا لَهُ لَحَافِظُونَ

“Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi”.

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